Come interpretare i Tarocchi dipende dalle nostre intenzioni. Adesso ti dico come chiedere consiglio ai Tarocchi in modo semplice ed efficace.
Inoltre, se non conosci i Tarocchi, ma vuoi impararli, con questo esercizio puoi cominciare a scoprirli in modo pratico, prima di passare alla teoria di un manuale completo.
Riuscirò a fare questo e quello? Tornerà da me? L’esame come andrà? Otterrò la promozione? Ecc…Sono domande legittime e costituiscono l’uso più comune dei Tarocchi. L’uso predittivo, divinatorio.
Se però sei troppo preso dall’ansia o dal dubbio verso la risposta, invece di affidarti da un approccio “divinatorio”, come se fossi una bambola di pezza in mano al destino, puoi usare i Tarocchi, non per predire il futuro, ma per chiedere consiglio sul futuro. E in molti casi, credimi, è la scelta migliore. Anche perché nessuna lettura dei Tarocchi ti darà la certezza di una previsione sempre esatta.
Chiedi alle carte quale condotta tenere e quale atteggiamento mentale avere rispetto ad una situazione. Mischia il mazzo composto da arcani maggiori e figure e seleziona due carte. Vedi poi i loro significati. Prima in modo separato, e dopo, cerca di farne una sintesi. Perché proprio un mazzo composto da arcani maggiori e figure? Perché si tratta di personaggi, più o meno umani, che dunque compiono azioni.
LA SINTESI DEI SIGNIFICATI SARA’ UN’ALCHIMIA
DI GRANDE POTENZA MAIEUTICA
Prima di estrarre le carte, rilassati per qualche minuto e fai vuoto nella mente. Poi pensa al problema, mescola le carte senza fretta e pensa solo al fatto di ricevere dei gioielli che ti permettono di affrontare la situazione. Non chiedere del futuro, chiedi consiglio sul futuro. Alla fine fai un solo lancio e solo quello e non ripetetelo più per la stessa domanda. Quindi in campana…prenditi il tempo e fallo bene. Facciamo un esempio.
Un uomo deve affrontare un colloquio di lavoro per una posizione che gli piace ma non si sente del tutto adeguato professionalmente a ricoprirla, come deve fare?
Escono “Il Papa V” e “La Forza XI”. Innanzitutto, c’è una carta maschile e una femminile, quindi per risolvere il problema occorre essere attivi e ricettivi allo stesso tempo.
Come interpretare i Tarocchi? Sintetizzando, come sempre. Facciamolo allora. Il Papa, parola chiave: insegnare. Sintesi dei significati: Che cosa dice la tradizione e la legge? Che cosa comunico e con quali mezzi? Sto trasmettendo qualcosa a qualcuno? Ho un ideale? (1)
La Forza, parola chiave: Dominare. Sintesi dei significati: Qual è la mia forza, dove si colloca? In che cosa faccio ricorso alla mia sessualità? Quali sono i miei desideri? Che cosa intendo domare? (1)
L’uomo dovrà usare saggezza (Il Papa) e coraggio (La Forza). Al colloquio dovrà dire quello che sa fare e come farlo, quello che potrebbe fare e come, dovrà richiamare dentro di sé tutti quegli atteggiamenti e comportamenti avuti in passato che lo hanno fatto sentire saggio e forte e cercare di rievocare quegli stati d’animo.
Il “segno del destino” è aver scelto quelle carte, perché aveva bisogno proprio di quello in quel momento, la sincronicità si è svelata e in tutti i momenti simili a questo ne avrà bisogno; tutto ciò gli garantirà di aver successo? No. Ed è giusto che sia così perché sperare nello stellone è proprio ciò che lo rende ansioso e insicuro di fronte all’evento, mentre aver guardato dentro se stesso, ha permesso di avere delle carte utili da giocare.
Questa tecnica può essere usata da persone non esperte di Tarocchi oppure anche da cartomanti su loro stessi, quando letture tradizionali divinatorie, possono confondere anziché chiarire perché si è troppo coinvolti.
Adesso procurati un buon manuale di Tarocchi e comincia.
(1) “La Via dei Tarocchi” di Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa Editore Feltrinelli. Pagine 508-509.
Appuntamento con ognuna delle figure degli arcani minori secondo la descrizione che ne fa Alejandro Jodorowsky nel suo libro “La via dei Tarocchi”. Cominciamo.
Come detto nella prima parte le figure negli arcani minori sono importanti perché rappresentano in il tempo dell’azione e altre caratteristiche della realtà.
Il Paggio fa riferimento a tempi lunghi e incerti, la Regina indica un periodo stabile e non breve, il Re ci suggerisce un cambiamento vicino, il Cavaliere un cambiamento che avviene in tempi rapidi e spesso inaspettato.
Le figure inoltre possono anche rappresentare una persona, oppure un atteggiamento, oppure ancora, il grado di esperienza rispetto ai significati simbolici del seme di appartenenza.
Il paggio è giovane, inesperto, avventato, presuntuoso eppure insicuro di sé. Deve farsi strada a corte, deve fare esperienza, deve pazientare e capire. I paggi rappresentano un dubbio o una frustrazione che abbiamo, oppure una fase di preparazione ancora non ben definita. Con i paggi ci vuole pazienza e le domande vengono poste in attesa della risposta. I tarocchi sono anche questo, domande da porsi, dilemmi da affrontare, ancora irrisolti: il tempo dell’azione è fondamentale.
Paggio di spade
Una carta che simboleggia indecisione. Userà la spada o la rimetterà nel fodero? Faremo bene a fare certe cose o no? Quale decisione dobbiamo prendere di fronte ad un problema che ci assilla o che non conosciamo abbastanza? Abbiamo bisogno di studiare di più? Oppure siamo un ricercatore che non è apprezzato nel suo ambito, o abbiamo abbandonato gli studi ecc…
Sono tutti esempi del significato del paggio di spade. Siamo nel regno delle spade, quindi del pensiero, dell’intelletto ma anche delle difficoltà.
Paggio di coppe
Le coppe sono l’affettività e l’amore. Il paggio di coppe può simboleggiare timidezza, paura d’amare per non rimanere feriti, il primo amore ma anche una mancanza di fiducia in generale nei confronti della vita; il pessimismo o il cinismo nei rapporti con gli altri che a volte ci induce a non fidarci del prossimo, i sogni e le chimere che hanno poco realismo. Può avere aspetti positivi legati alla freschezza, dei sentimenti alla loro purezza, dipende chiaramente dal contesto della domanda.
Paggio di denara
Il denaro che ha in mano è un desiderio, quello che è a terra invece è il denaro che possiede in concreto e che non lo soddisfa. Le denara, ricordiamolo, non rappresentano solo i soldi ma anche il corpo, la salute, le questioni pratiche, la terra.
Le questioni pratiche del paggio di denara possono essere per esempio: Quale carriera devo intraprendere? Che cosa devo fare per guadagnare più soldi? Quale terapia è più adatta a me? L’investimento che ho fatto frutterà? Il paggio è una carta che non risponde ma domanda; questo sembrerà strano a chi si rivolge al cartomante per avere risposte ma in realtà i tarocchi sono anche questo.
Paggio di bastoni
Solleverà quel bastone oppure lo lascerà appoggiato per terra? Una carta che ci consegna un dubbio nell’azione, nella decisione da prendere in ambito creativo, procreativo o lavorativo. Occorre obbedire ai propri desideri o moderarsi? La carta simboleggia anche decisioni precipitose, litigiosità. Questi sono esempi dei dubbi che ha il paggio di bastoni perché, come mi piace ricordare spesso, i tarocchi sono un mazzo di carte ma il tarocco rappresenta una persona. Noi siamo il tarocco e noi usiamo i tarocchi perché noi viviamo.
Il significato delle regine (a seconda dei semi ovviamente) è tra il 4 e il 5, in pratica tra la stabilità (e a volte conservazione) e la novità e la sperimentazione di nuovi percorsi, di nuove vite e ideali. La Regina infatti è la sposa del re, la sua controparte. La tradizione la vuole incarnazione dell’istituzione ma in quanto regina, può permettersi, visto il suo rango, anche strappi al protocollo, se non addirittura comportamenti sociali e politici in discontinuità con l’ordine costituito.
Dopo l’inizio della conoscenza del paggio, viene il tempo della consapevolezza e quindi della scelta (conservazione-godimento oppure inizio di un cambiamento?).
Regina di spade
Un intelletto sviluppato, sicuro, c’è difesa delle proprie opinioni, convinzioni nelle proprie idee, ma anche un eccesso di mente sui sentimenti, sulle pulsioni, un trattenersi in modo implosivo. Fanatismo intellettuale, fideismo, frigidità, impotenza o altre disfunzioni erettili sono gli aspetti negativi della carta.
Regina di coppe
Con uno sguardo ad una coppa, ricolma d’amore è sicura dei suoi sentimenti e custodisce l’affetto per le persone care nel suo cuore. E’ una buona madre o una persona caritatevole, è la compassione unita alla decisione (spada sinuosa) è la forza dell’amore che agisce. In negativo è la gelosia e la possessività, un perbenismo che nasconde il disprezzo sociale, l’aridità del cuore mascherata da modi gentili.
Regine di denari
Tenere ai soldi, alla salute, alla forma fisica, al proprio status, anelare conquiste sociali e giusti riconoscimenti. Piacevolezza ed edonismo, unito a gusto e classe. Generosità, nuove imprese commerciali o di affari, nuovi lavori, speranza materiale per il futuro. In negativo avarizia, invidia, malafede “il lupo nella dispensa, quello che lui fa degli altri pensa”.
Regina di bastoni
I bastoni corrispondono all’elemento fuoco. La regina di bastoni è simile all’imperatrice degli arcani maggiori. Fuoco. Fuoco della passione, del lavoro, dell’impegno, delle vicende quotidiane. E’ la seduzione (anche non sensuale), la sessualità creativa, l’indipendenza ma anche l’essere capricciosi e irruenti.
Eh si….il re è il re della savana. Perché? Perché i re si collocano tra il significato del numero 6 e del numero 7. Giovani re sono spade e bastoni, attempati gli altri due. Fare quello che piace (grado 6), portare nel mondo ciò che si è e ciò che si sa fare (grado 7) sono entrambi comportamenti da Re. Governo ed espansione insieme. Un governo equanime, un’espansione non sopraffattrice.
Re di spade
E’ un re svelto di lingua e di cervello, può essere un fine dicitore, un professore, un intellettuale o semplicemente noi quando siamo in giornata o nel periodo giusto della nostra lucidità intellettuale. Allora le idee affiorano senza sforzo, i puntini si uniscono di botto, lucidamente capiamo, sappiamo.
Re di denara
Non ha la corona ma un cappello, ha vesti comode e il suo trono è all’aria aperta. Il simbolismo di ogni carta è importante. E’ un mercante, quella nuova classe che nel medioevo va pian piano affermandosi. E’ un uomo soddisfatto di sé e delle sue realizzazioni. Soddisfatto può significare anche distaccato, saggio.
Il suo rapporto con il denaro è equilibrato, non c’è posto per l’avidità e la compulsività. L’aspetto negativo della carta è la truffa e la speculazione, il capitalismo che distrugge e si autodistrugge, le frustrazioni per gli obiettivi non raggiunti. La carta suggerisce che la ricchezza migliore è quella interiore. Simboleggia anche cambiamenti vicini per le finanze, il corpo, le questioni pratiche. E’ una delle mie carte preferite.
Re di coppe
Come quando siamo padri buoni, amorevoli e forti, come quando siamo grandi terapeuti e uomini saggi, non solo a livello intellettuale ma anche affettivo. Sappiamo amare e coinvolgere. Un mecenate, un medico, un altruista. Di contro un egoista e un egoico, un supponente e un anaffettivo, un cinico senza ritorno, della serie….prima penso a me e alla mia pancia, solo dopo a quella dei miei figli, figuriamoci se penso a quella gli altri….
I cavalieri vengono dopo i re, al contrario di quello che avviene nelle carte da gioco. Le persone raffigurate nelle figure sono giunte ad una maturazione esistenziale passando di grado in grado, come visto sopra. E’ dunque giunta l’ora di mettersi in viaggio per portare i significati del proprio seme (spade, coppe, denara, bastoni) al mondo, lasciando il palazzo. I cavalieri si collocano tra il significato simbolico del grado 8 e 9.
Nel grado 8 si giunge alla maturità. Non c’è niente altro da imparare nella vita? Detto altrimenti non ce nulla che possiamo rivelare di noi stessi a noi stessi? Si c’è il grado 9. Crisi positiva, ricominciare, non dare nulla per scontato, non cullarsi sugli allori della propria soddisfazione e autorealizzazione. Il cavaliere continua nel suo viaggio.
Cavaliere di spade
Il cavaliere di spade è un messaggero e un guerriero dell’intelletto (spade); ha un’armatura che richiama quella dell’arcano maggiore “Il carro (VII)”. Alcuni esempi concreti possono essere, una persona troppo cerebrale che scopre di più le sue emozioni, la fine di un conflitto mentale, il portatore di una buona notizia, trovare la soluzione ad un problema, impegnarsi in una causa. In generale la carta simboleggia il superamento dell’intelletto e l’integrazione con le emozioni e con l’amore (coppe).
Cavaliere di coppe
La coppa è il cuore; il Graal infatti è la coppa alchemica del “Re dei Re”. Le coppe rappresentano l’amore, l’affettività in generale, l’altruismo, la nostra capacità empatica. Il cavaliere di coppe è un messaggero di emozioni, è un cavaliere d’amore e d’armonia. Si tratta di emozioni, che a loro volta, ci aiutano ad avere concretezza nella vita, prosperità, attenzione al quotidiano e al corpo, (trasformazione in seme di denara). Esempi possono essere: chiedere scusa, portare pace e risolvere conflitti, diventare medici o missionari, diventare più altruisti, perdonare e perdonarsi, volersi e volere bene.
Cavaliere di denara
Nel cavaliere di denara, come nei cavalieri di spade e coppe, il colore celeste del cavallo indica ricettività. Il cavaliere viaggia, superando la materia, si prepara a cambiare seme per diventare bastoni (lavoro, creatività, procreatività, sessualità). Ha infatti un bastone in mano. Prelude a nuovi inizi materiali o creativi, oppure ad un cambiamento che riguarda il corpo e le abitudini quotidiane, o ancora, rappresenta un cammino verso la conquista del proprio posto nel mondo, attraverso l’acquisizione di una maggiore consapevolezza maturità e intuizione. Allude spesso ad una riuscita stabile.
Cavaliere di bastoni
I bastoni concludono il ciclo dei semi e si ritorna alle spade. Infatti, le cose della vita tornano, e noi, se evolviamo come persone, ci rendiamo conto che quelle cose si ripresentano in altri modi e forme. Per questo motivo il cavallo di questa carta è bianco (sublimazione) e non celeste (ricettività) come quello degli altri cavalieri. Il cavaliere di bastoni ci parla di coraggio di fronte alla vita e consapevolezza di fronte alla morte. Egli conosce e accetta il proprio destino. E’ soddisfatto delle sue scelte, si perdona gli errori, li perdona agli altri, ha smorzato i rimpianti.
Rappresenta la consapevolezza del proprio valore senza arroganza, il disincanto e la tolleranza della piena maturità, la serenità della forza interiore.
In questo post parlo degli arcani minori. Spesso e a torto sottovalutati o poco conosciuti e mi soffermo sulle “figure” che io definisco “arcani intermedi”.
Non ti dico perché parlerò delle figure, lascio a te le conclusioni. Ti dico solo che se vuoi capire i tarocchi, prima di prendere un libro in mano, leggi fino in fondo, ti faciliterà l’apprendimento.
Il significato dei tarocchi è “spalmato” tra 56 arcani minori che rappresentano la terra e 22 arcani maggiori che rappresentano il cielo. La terra è rappresentata da un quadrato, il cielo da un cerchio.
Negli arcani minori ci sono 4 semi composti da 10 carte numerate da 1 a 10 + 4 figure per ogni seme.
Si vede già l’inizio di una simbologia, quella legata al quadrato che ha 4 lati. Il quadrato viene associato alla terra e si oppone alla cielo che invece è rappresentato dal cerchio. Questa opposizione tuttavia non è scontro ma complementarità e completezza. Si parte dalla terra e si arriva al cielo, si guarda al cielo senza dimenticarsi della concretezza della terra.
I 4 lati del quadrato rappresentano i quattro semi che a loro volta sono i 4 elementi tradizionali (Fuoco, Acqua, Aria, Terra).
Questa è la corrispondenza tra elementi e semi dei tarocchi:
– Coppe->acqua
– Denara->terra
– Bastoni->fuoco
– Spade->aria
Il quadrato è una figura che evoca stabilità. Le piramidi hanno base quadrata, nel buddismo tibetano il “mandala” è la rappresentazione in piano, di un palazzo tridimensionale con base quadrata. Ho parlato di complementarità tra terra e cielo; questa complementarità non è altro che il bisogno di conciliare materia e spirito.
Gli arcani minori di ogni seme, da 1 a 10, sono rappresentati da figure astratte di cui mostro degli esempi:
Questa astrazione probabilmente viene dalla tradizione dell’arte sacra aniconica musulmana dove non è possibile rappresentare persone. Nel mio articolo dedicato alla storia dei tarocchi ho già parlato delle influenze del mondo musulmano presenti nei tarocchi stessi ad opera del monaco Giovanni Cassiano che si stabilì in Provenza in quel di Marsiglia.
“L’arte islamica è tipicamente focalizzata sulla riproduzione della calligrafia araba. Più di rado essa si dedica a figure umane: ciò è dovuto alla sensibilità religiosa dei musulmani, timorosi che alla riproduzione delle forme umane possa corrispondere il peccato di idolatria controAllah, proibito dal Corano, e che nell’arte come imitazione della natura si possa intravedere il tentativo di copiare l’opera dello stesso Allah.” (fonte: Arte Islamica Wikipedia)
Con le figure l’influenza musulmana di copiare la natura viene arricchita con il tentativo di rappresentare qualità umane. Includere figure umane, sembra proprio tipico della nostra tradizione. Le figure richiamano personaggi della vita quotidiana della nobiltà medievale dell’occidente: Il Paggio, La Regina, Il Re, Il Cavaliere.
A livello simbolico appunto, le figure rappresentano una novità e un completamento degli arcani minori da 1 a 10. Il significato delle figure sono a metà tra un numero e l’altro perché l’essere umano è sempre diviso, contraddittorio, sia nel bene che nel male.
Ecco i loro significati in sintesi:
– Il Paggio ha significati che si collocano tra il 2 e il 3
– La Regina ha significati che si collocano tra il 4 e il 5
– Il Re tra il ha significati che si collocano tra il 6 e il 7
– Il Cavaliere ha significati che si collocano tra 8 e 9
Ogni figura ovviamente per ciascun seme.
Le figure quindi rappresentano una trasformazione, un divenire. Il divenire non può essere associato ad un significato compiuto e rappresentabile in modo astratto e aniconico ma ha bisogno di “incarnarsi” nella vita quotidiana.
I Paggi allora sono esterni al palazzo del signore e ci entrano per trasformarsi prima in Regine e poi in Re. Quando la trasformazione è compiuta, escono dal palazzo (quadrato, terra, come detto sopra) e portano la loro esperienza nel mondo, diventando Cavalieri. I Cavalieri portano in giro i significati maturi del rispettivo seme.
Le figure, nella lettura delle carte, possono rappresentare persone, situazioni, o qualità perciò sono una persona specifica, oppure un atteggiamento, oppure ancora, il grado di esperienza rispetto ai significati simbolici del seme di appartenenza.
Persone, situazioni, o qualità fanno riferimento all’esperienza a che a sua volta è insita nel tempo dell’azione degli eventi; il Paggio fa riferimento a tempi lunghi e incerti, la Regina indica un periodo stabile e non breve, il Re ci suggerisce un cambiamento vicino, il Cavaliere un cambiamento che avviene in tempi rapidi e spesso inaspettato
Vedremo le caratteristiche di ciascuna figura nella seconda parte.
“I tarocchi sono un mazzo di carte ma Il Tarocco rappresenta una persona. Noi siamo il Tarocco e noi usiamo i tarocchi, perché noi viviamo.” (Andrea Mecchia)
– https://it.wikipedia.org/wiki/Arte_islamica
– Alejandro Jodorowsky, Marianne Costa – La via dei Tarocchi, Universale Economica, Feltrinelli, 2014
– Carlo Bozzelli – Il codice dei Tarocchi, Anima Edizioni
La storia dei tarocchi ti riserva sorprese che non immagini. Con questo articolo ti narro le vicende principali.
Un’ ipotesi diffusa afferma che i tarocchi derivino da un mazzo di carte da gioco di 78 “lamine” già in Italia nel 1400. Queste carte si sarebbero diffuse (con modifiche) nell’Italia settentrionale, in particolare a Ferrara, Bologna, Milano.
In quest’ultima per merito del Duca Filippo Maria Visconti (1392–1447). In seguito alcuni esoteristi nel 700 avrebbero associato il significato dei tarocchi alla Cabala e ad altre tradizioni esoteriche. In particolare il massone Antoine Court fece risalire i tarocchi ad una tradizione egizia.
Carte insomma concepite per il gioco, di origine italiana e poi diffuse in Europa e in particolare nella città di Marsiglia di cui si conoscono i “Tarocchi di Marsiglia restaurati”, oggi molto diffusi. Solo dopo quelle carte furono usate per la divinazione.
Le ipotesi sulla storia dei tarocchi però non finiscono qui, anzi quella delle carte da gioco secondo me è l’epilogo e non l’inizio.
Mi piace pensare che la realtà storica sia nelle ipotesi di Alejandro Jodorowksy e Philippe Camoin che hanno riportato alla luce e restaurato i tarocchi di Marsiglia e anche per un’ipotesi sostenuta dal ricercatore italiano Carlo Bozzelli.
Sintetizzando al massimo, in questo post che è solo un’introduzione, posso dire che la città Marsiglia fu in realtà un crocevia di culture diverse che già prima del 1400 vennero a contatto tra loro, comprese quelle greche ed egizie, che poi portarono alla creazione del mazzo di carte chiamato Tarot .
Anche la cultura musulmana (come magari specificherò in altri post) contribuì alla creazione dei disegni del mazzo, soprattutto riguardo gli arcani minori.
In particolare fu Giovanni Cassiano, monaco ed eremita, che reduce dai suoi lunghi pellegrinaggi in medio oriente ed Egitto, fondò un monastero, l’Abbazia di San Vittore, a Marsiglia, dove si trovarono custodite quelle conoscenze iniziatiche che diedero vita a certe “Icone”, i tarocchi appunto.
Le carte quindi finirono in mano anche ai Visconti di Milano, dal momento che essi avevano collegamenti familiari in Francia, a Marsiglia.
Seguendo la diffusione del mazzo, il significato originale dei Tarocchi venne meno e il loro uso divenne quello di carte da gioco. Solo nel 700, appunto, ci fu il tentativo di riscoprirne l’utilizzo autentico.
Tuttavia nel XVIII secolo gli esoteristi non disponevano delle versioni originali e inoltre le ristampe dei vari stampatori e “mastri cartai” avevano mano, mano, modificato aspetto e colori originali, dando vita così ad una proliferazione di mazzi che sono divenuti Tarocchi per la divinazione, differenti da quelli originali di Marsiglia restaurati.
I tarocchi sono un libro muto fatto di immagini. Ogni disegno non è casuale, il loro uso è introspettivo perché descrivono caratteristiche umane e quindi vanno ben oltre l’uso meramente “divinatorio” a cui molta gente si accosta con superficialità solo per calmare le proprie ansie. Non si usa una Ferrari per farci il giro del palazzo o, ancora peggio, se non la si sa guidare.
Io uso i Tarocchi di Marsiglia restaurati e la mia è una divinazione sincronica e umanistica, con la quale indico un percorso e cerco assieme al consultante una possibile soluzione ai suoi quesiti.
A mio avviso ogni consulto è nello stesso tempo:
– divinatorio:
– descrittivo\introspettivo;
– prescrittivo.
Questa discorso però è molto lungo e viene sviluppato nella linea editoriale di questo blog sia per quanto riguarda i Tarocchi che l’astrologia.
La storia dei tarocchi è affascinante e bisogna fare del tutto perché questo fascino non sia dovuto solo ad un mistero che deriva da errori o pregiudizi, ma che provenga da una ricerca e da una pratica coerenti e realistiche.
Vi invito ad approfondire con le risorse indicate in bibliografia.
https://it.wikipedia.org/wiki/Tarocchi
Carlo Bozzelli – Il codice dei Tarocchi, Anima Edizioni