In questo articolo esaminerò i punti di contatto tra scienza ed esoterismo.
I superstiziosi che si aggrappano alle previsioni di Astrologia e Tarocchi e gli scientisti che “credono nella scienza”, sono entrambi ospiti d’onore alla cena dei cretini. Essi pretendono dalle mantiche, la stessa precisione di una risonanza magnetica nucleare.
Gli strumenti per conoscere la realtà rientrano in alcune grandi macro categorie. Preferire una o più di queste è normale, sceglierne solo una ignorando le altre è fare un torto a se stessi. Eccole qui:
-Filosofia
-Religione
-Esoterismo
-Scienza
L’esoterista non rinnega il metodo scientifico, al contrario, sa perfettamente che noi percepiamo lo spazio e il tempo in un certo modo (che oggi sappiamo essere parziale) e il metodo scientifico si muove dentro questo confine percettivo. I tre principi della termodinamica sono inconfutabili, la statistica è imprescindibile, l’esperimento in condizioni controllate è d’obbligo, ogni volta che è attuabile.
Scienza ed esoterismo si passano la mano. Il lavoro dell’esoterista, comincia quando Aristotele e Galileo finiscono il loro. Egli tenta di indagare il mistero, che non può essere compreso ma solo compenetrato, poiché l’osservatore è parte del fenomeno osservato, che a sua volta è fuori dallo spazio-tempo.
L’astrologia, i tarocchi, tutte le mantiche e la magia usano un metodo di indagine ANALOGICO e non LOGICO, come è quello usato dalla scienza. Si tratta dell’unico tentativo che si può fare, e ed è limitato, appunto, dalla stessa natura umana. Il resto appartiene alla fede religiosa, oppure si accartoccia su sé stesso diventando superstizione o, al contrario, scientismo e materialismo.
Scienza ed esoterismo sono fuori dalla comprensione degli sciocchi. I detrattori affermano sempre che l’astrologo o il cartomante dicono quello che il consultante vuole sentirsi dire. A me capita sempre il contrario. Le domande al consultante sono utili per approfondire i significati simbolici che altrimenti descriverebbero le situazioni in modo troppo generico (anche se pertinente e mai casuale). Lo si fa per essere più precisi a beneficio del consultante stesso.
Detto questo, gli incapaci e i ciarlatani esistono in tutte le professioni. La realtà è che la scienza non spiega ogni cosa, perché per studiare un fenomeno, bisogna partire da un’ipotesi che lascia fuori altre variabili.
Le mantiche individuano fenomeni sincronici e come disse egregiamente Jung: «La scienza naturale procede, sempre che sia possibile, per via sperimentale e in ogni caso statistica. L’esperimento consiste però nel porre il problema in una maniera determinata, che esclude per quanto possibile ogni elemento perturbatore e non pertinente. Esso pone condizioni, le impone alla natura e in tal modo la costringe a dare una risposta orientata sul problema dell’uomo. Procedendo così, si impedisce alla natura di rispondere attingendo alla massa delle sue possibilità e limitandole al massimo […]. In tal modo si esclude completamente che la natura agisca nella sua totalità illimitata.» (Trattto da «La Sincronicità» Carl G. Jung Edizioni Bollati Boringhieri, pg. 49).
Ci sono dei limiti che l’uomo non può varcare con l’osservazione “oggettiva” dei fenomeni. Astrologia, Tarocchi e altre mantiche sono “tecnologie” inventate dall’uomo per catturare e mostrare la sincronicità. Tutto qui. Come ogni cosa inventata dall’uomo esse hanno potenzialità e limiti. Sono strumenti probabilistici e spesso efficaci e utili a chi sa come usarli. Inoltre (e in pochi lo sanno), non servono solo per predire il futuro, ma per leggere il presente, il passato e il futuro, perché la sincronicità è un fenomeno a-temporale e a-spaziale. Se vuoi approfondire, questi sono due miei articoli.
Validità scientifica dell’Astrologia.
I Tarocchi non servono solo per “leggere il futuro”. Conoscere i Tarocchi è molto di più.
Non si possono usare i Tarocchi (in diversi modi) senza una formazione sui loro vari aspetti, perché la conoscenza diventa consapevolezza quando noi agiamo.
Vuoi usare i Tarocchi per leggere il futuro? Per leggerti dentro? Per chiedere consiglio? Questi filmati vanno benissimo in tutti i casi.
Questo ciclo di conferenze è un vero e proprio corso di formazione di altissimo livello, valido per il principiante e per l’esperto, perché permette a tutti di conoscere i Tarocchi da diversi punti di vista e sempre “dall’interno”.
I relatori sono tutti esperti e studiosi nei rispettivi campi: dallo storico, allo psicologo, dal filosofo all’antropologo, passando per l’operatore. Ognuno apporta un contributo della sua disciplina alla conoscenza di queste meravigliose carte.
Il ciclo è stata una iniziativa della Libreria Ibis di Bologna. In base alla mia esperienza solo seguendo certi percorsi si possono conoscere i Tarocchi e di conseguenza imparare e usarli con un certa consapevolezza. Come dico sempre io, «I Tarocchi sono un mazzo di carte, ma il Tarocco rappresenta una persona. Noi siamo il Tarocco e noi usiamo i Tarocchi, perché noi viviamo». Buona visione.
Il questo articolo ti parlo (in breve) delle basi filosofiche dell’esoterismo: esoterismo e filosofia naturale.
Gli stoici, Platone, Jung e altri hanno scoperto e approfondito diversi aspetti di concetti simili che ti riassumo in breve.
Esoterismo e filosofia naturale sono legati a filo doppio. L’esoterismo è tutta quella serie di credenze e pratiche (comprese astrologia e tarocchi) che si rifanno ad una precisa visione del mondo e della realtà.
Già gli stoici definivano i concetti di:
L’interesse per esoterismo e filosofia naturale ha sedotto anche Jung.
Egli, a mio avviso, perfeziona i concetti stoici appena citati perché elabora la teoria della sincronicità, in base alla quale, due eventi, in apparenza slegati tra loro, hanno una comunanza di significato. In particolare quindi viene approfondito il concetto di Sympateia.
Ho scritto un articolo per descrivere meglio la sincronicità.
Lo studioso Antoine Faivre ha classificato l’esoterismo come un modello sistematico di forma-pensiero e ne ha individuato alcune caratteristiche [1]
Come si può vedere, diversi pensatori, nel corso dei secoli, hanno manifestato interesse verso il “mistero”, approdando a conclusioni simili.
Le prime due caratteristiche non hanno bisogno di grandi spiegazioni, qualche chiarimento va dato per le altre due.
L’immaginazione e la mediazione simbolica si basa sull’uso di disegni, figure, rituali che dovrebbero permettere alla persona di entrare in comunione con l’universo.
L’esperienza della trasformazione implica che quello che ci succede internamente è rispecchiato da eventi e situazioni esterne, proprio in virtù del nostro collegamento sottile con la natura vivente.
Grazie a questo rispecchiamento possiamo affinarci ed entrare in comunione con la realtà in modo migliore.
Esoterismo e filosofia naturale sono due facce della stessa medaglia: tutto è collegato e questo collegamento avviene prescindendo dallo spazio e dal tempo.
Di conseguenza, I metodi divinatori servono per descrivere questo collegamento e quindi prevedere il futuro. Ma non solo. Servono anche per fare chiarezza psicologica: descrivere in termini simbolici esterni, una situazione interna.
Le pratiche magiche, al contrario, si prefiggono di modificare gli eventi, alterando la connessione invisibile tra le cose della natura. Questo è un mio articolo per sapere come funziona la magia.
L’esoterista può credere e scegliere le pratiche e gli strumenti che vuole ma non può prescindere dal vivere in concreto, nella vita di tutti i giorni, la filosofia naturale e non limitarsi ad una conoscenza teorica.
[1]
Che cos’è l’esoterismo? – Kocku von Stuckrad – Edizioni Messaggero Padova Pg. 45.
La magia funziona? In questo articolo ti dico come la penso e spiego perché. Mi farò accompagnare da due autori diversi tra loro: Massimo Centini, antropologo e Alejandro Jodorowsky “padre” dei Tarocchi di Marsiglia Restaurati. Vuoi venire con noi?
Come sai, l’uomo cerca di capire la realtà attraverso varie discipline: scienza, religione, filosofia e anche mantiche. Poi cerca di controllare quella realtà con le sue conoscenze: tecnica, medicina e…magia. Ma le mantiche e la magia sono relegate, a torto, nell’angolo buio della superstizione.
La magia, come le mantiche, si basa su un complesso sistema simbolico e procede per analogia. A differenza delle mantiche però non si limita a predire il futuro ma pretende di volerlo influenzare. Ci riesce? Come funziona la magia?
La magia <<[…] a certi livelli, svolge un importante ruolo di comunicazione sociale […] assegna al rituale magico la funzione di linguaggio, con caratteristiche molto simili a quella che gli antropologi hanno riconosciuto al mito>> (1)
Si può credere o meno alla magia ma sicuramente non è qualcosa da bollare in fretta e furia come sottocultura da cestinare. Massimo Centini commenta alcune pitture rupestri del paleolitico. <<Le raffigurazioni di animali “colpiti” […] erano probabilmente destinati ad offrire il consolidamento di un desiderio ancora non concretizzato>> (2)
Segno, parola, linguaggio. La magia fa ampio uso di scrittura soprattutto nella preparazione di talismani e amuleti. Attraverso il segno e il rito, il desiderio viene “incarnato” e il mago compie la magia, che non è altro che il tentativo di influenzare gli eventi della vita. Amuleti, talismani e altri oggetti sono strumenti per realizzare questo tentativo. Essi inverano la volontà del mago.
Il Mago chiama in causa delle entità appartenenti a diversi tradizioni alle quali affida il suo desiderio ritualizzato.
Per capire come funziona la magia vi consiglio anche la visione di una puntata della serie televisiva Kung-Fu del 1972 con David Carradine, nei panni del monaco buddista Shaolin, esule e braccato, Kwai Chang Caine. Puntata dal titolo “Il Brujo”, lo stregone.
Nell’episodio un malefico stregone messicano, usa la magia nera senza scrupoli e tiene in scacco un intero villaggio; le persone hanno paura di lui perché i suoi malefici sono reali, potenti e puntuali. Ma non hanno efficacia sul nostro eroe, monaco errante. Su di lui non hanno effetto e alla fine della puntata egli affronta lo stregone sconfiggendolo davanti a tutti e liberando il villaggio.
La magia funziona? La risposta secondo me è questa: può a volte funzionare quando uno ci crede (per il bene e per il male). Potenti emozioni infatti portano l’individuo a co-creare la sua realtà in modo simile a quanto ho spiegato negli articoli che parlano della sincronicità e del libero arbitrio nella categoria “ALTRO” di questo blog, ai quali vi rimando.
Sul ruolo che invece giocherebbero entità parafisiche mi astengo.
L’esperienza di Alejandro Jodorowsky sembra confermare quanto appena detto. Lui ha lavorato per anni con stregoni e guaritori messicani e cileni e ha inventato la “psicomagia” cioè tecniche di guarigione, depurate da elementi popolari di superstizione, che agiscono e funzionano in modo contrario a quello che il mago pretenderebbe di fare con un rito (modificare con la sua volontà gli eventi esterni).
Infatti il mago, non ha nessun potere di agire sulla realtà ma secondo Jodorowsky l’inconscio ce l’ha eccome. Perciò la psicomagia secondo l’autore <<insegna alla ragione a padroneggiare il linguaggio dell’inconscio>> (3).
La Psicomagia opera, al contrario della psicoanalisi, dove invece <<Lo psicoanalista, il cui lavoro consiste nel trasformare messaggi mandati dall’inconscio in un discorso razionale è convinto che, una volta che il paziente abbia scoperto la causa dei propri sintomi, questi svaniscano>> (4).
E ancora, <<L’inconscio accetta la realizzazione simbolica, metaforica, pertanto una fotografia non rappresenta ma è la persona ritratta>> (5).
Il rituali psicomagici proposti nel libro si basano sui seguenti principi. Il consultante deve:
– Realizzare metaforicamente le predizioni
– Fare qualcosa che non ha mai fatto
– Capire che più gli riuscirà difficile realizzare un atto psicomagico, maggior beneficio ne trarrà
Jodorowsky era affascinato dalla teatralità di questi stregoni, dai risultati da loro ottenuti, dalle coincidenze vissute. Ma soprattutto dalla ritualità, dalla teatralità, vero altare simbolico. Questo perché Jodorowsky è stato anche regista teatrale e cinematografico di film a dir poco surrealisti.
Vi lascio con un filmato dove Jodorowsky stesso spiega in breve come ha creato la psicomagia, tecnica che ha provato prima di tutto su di sé e sui suoi familiari.
<<Segni, parole, magia>> di Massimo Centini, Edizioni Mediterranee
(1) Pag. 15
(2) Pag. 27
<<Manuale pratico di psicomagia Consigli per guarire la tua vita>> di Alejandro Jodorowsky, Edizioni Feltrinelli
(3) Pag. 13
(4) Pag. 12-13
(5) Pag. 13
Destino o libero arbitrio? Nella prima parte abbiamo visto sostanzialmente come, in base alle attuali conoscenze scientifiche, si può dedurre come ipotesi probabile, che il destino esista insieme al libero arbitrio.
Destino e libero arbitrio, fratelli coltelli o protagonisti indispensabili nel paesaggio della nostra vita?
Il destino è scritto o ce lo creiamo noi? Pensi di avere davvero una scelta? In un sito che si chiama “predire il futuro” bisogna per forza affrontare argomenti come questo e altri correlati come la validità scientifica dell’astrologia o la sincronicità per dare ai lettori elementi approfonditi di riflessione e scelta.
<<Il destino non è qualcosa proiettato nel futuro, ma un insieme di eventi che sono già accaduti>>
(Krishna – Bhagavad Gītā)
In questo post farò riferimento al libro “Perché mi capita?” dello psicanalista Francesco Albanese.
I nostri pensieri modificano quello che l’autore definisce “il campo quantico”. Il destino è una serie di avvenimenti già accaduti, considerato che, per la fisica quantistica, il tempo non esiste. A quanto sembra le intuizioni antiche fanno scopa con le scoperte moderne. Tuttavia esistono infiniti destini attraverso i quali noi ci muoviamo o potenzialmente possiamo muoverci.
Destino o libero arbitrio sono quindi scelte che facciamo tra infinte possibilità che emergono in un “campo quantico” probabilistico. Gli eventi prima di materializzarsi esisterebbero solo in forma probabilistica racchiusi in infinite possibilità.
Un concetto simile lo avevo già studiato nel libro: “Sincronicità. Capire e utilizzare le coincidenze significative”
Ma come scegliamo noi quale strada seguire? Basta la nostra volontà e ferma determinazione? Il “pensiero positivo” è dunque la panacea di ogni male e il viatico per il successo? Possiamo con la volontà e la passione scegliere tra destino o libero arbitrio?
No. La scelta è spesso fatta in modo inconscio, legato ad emozioni e sentimenti che rendono l’intenzione molto forte e il più delle volte lontane dalla reale “coscienza” della persona che quindi non ha spesso il controllo di questo processo decisionale. L’autore parla di una “Pre-mente”
Il destino quindi esiste e spesso si ripete. Solo lavorando sulla consapevolezza e coltivandola col sentimento, solo legando all’intenzione un’emozione che autenticamente ci caratterizza si riesce a raggiungere un vero comportamento libero da condizionamenti, scevro da predestinazione e foriero di avvenimenti favorevoli.
L’autore passa dalla fisica alla metafisica e introduce il concetto di Karma e poi verso la fine della trattazione fa una sua personale dissertazione sul dopo-morte (la definisce “intervita”) che non mi sento di condividere ma nulla toglie alla validità dell’analisi fatta nel resto dell’opera, anche se la sintesi, personalmente, la considero un’estrapolazione del tutto personale, ancorché legittima.
Spesso noi pensiamo di fare o volere quello che così ardentemente desideriamo, eppure anche in questi casi, anzi forse soprattutto in questi, quando vediamo che nonostante gli sforzi e la nostra passione, le cose non si realizzano secondo i nostri desideri, ecco, proprio li allora ci può essere la trappola dell’ego che ci fa credere una cosa piuttosto che un’altra, che ci fa coltivare ambizioni sbagliate per lungo tempo.
Come si collegano queste riflessioni all’uso delle mantiche? Adesso passo dalla fisica e dalla metafisica dell’autore all’astrologia della mia esperienza. Io ho una formazione iniziale di astrologo moderno umanista, non sono un determinista quindi, ho sempre pensato che il destino conti per il 50% e il resto dipenda dal libero arbitrio.
Però poi studiando anche l’astrologia oraria classica, posso dire oggi che il destino è 70-90% e il resto libero arbitrio e penso che questa ripartizione sia da mettere in relazione a quanto descritto dall’autore perché ci vuole molta coscienza di sé e maturazione per non ripetere (inconsapevolmente e quindi in modo deterministico) le nostre esperienze anche se in forme apparentemente diverse. Le scelte sono sono inconsce e legate alle emozioni.
Questo ripetere, ci fa scegliere dal “campo quantico” descritto dall’autore, sempre le stesse opzioni, anche se possono essere di volta in volta travestite da alternative diverse e percepite da noi come inedite.
Chi mi consulta la può pensare all’opposto perché il bello dell’astrologia e dei tarocchi è che le opinioni personali non influenzano le tecniche e il risultato finale. Del resto se Einstein con la sua teoria della relatività può essere considerato un determinista, mentre i fisici quantistici moderni possono essere considerati al contrario, chi sono io per essere in grado di dirimere la questione definitivamente? Nella vita c’è sempre da imparare.
Per come la vedo astrologia (e tarocchi) sono strumenti per vivere in modo concreto la riflessione filosofica di Seneca: <<Non possiamo dirigere il vento ma possiamo orientare le vele>>. Ma come sappiamo quando stiamo fermando il vento piuttosto che orientare le vele? Spesso non lo sappiamo, possiamo scoprirlo solo con esperienza e attenzione.
Destino o libero arbitrio sono due danzatori del tempo e il libero arbitrio serve per imparare. Per esempio, se il partner che amiamo non ci corrisponde nonostante tutti i nostri sforzi è inutile insistere, se i figli non vengono è inutile insistere, se le attività commerciali che intraprendiamo falliscono una dopo l’altra volgiamo continuare? Possiamo chiederci forse se stiamo percorrendo strade che non fanno per noi? Anche se ci teniamo apparentemente moltissimo?
L’astrologia serve innanzitutto a questo, a capire; in un tema natale ci sono tutte le risorse di cui abbiamo bisogno e non quelle che abbiamo sempre pensato essere al servizio dei nostri desideri.
Astrologia e i tarocchi funzionano perché sono un linguaggio, la loro interpretazione è un’azione ermeneutica. La loro semantica è la via del destino.
In situazioni difficili, non dobbiamo scrutare i transiti astrologici o altre tecniche per capire solo “quando passerà” (anche se è importante e legittimo saperlo) ma comprendere che le difficoltà hanno nome e cognome racchiuso nei simboli astrologici che le rappresentano. Conoscere questi simboli è fondamentale per viverli e depotenziare così la loro carica emotiva quando ci raccontano cose negative.
Aggiungo che se uno ha il suo destino non può cambiarlo solo con i desideri e la caparbietà dell’ego, ma nello stesso tempo, se non riesce a cambiarlo in altro modo, sicuramente non gli deve andare incontro con la paura.
Destino o libero arbitrio sono due facce della stessa medaglia, noi siamo chiamati a scoprirle entrambe e spesso con nostra grande sorpresa.
Posso concludere dicendo che ad oggi tra destino o libero arbitrio sono persuaso di quello che affermano alcuni, come conclusione della teoria quantistica e cioè che il libero arbitrio sia una scelta tra numerose strade già scritte. Il modo di imboccarle può essere svelato dall’uso dell’astrologia e dei tarocchi, pur con i loro limiti come tutti gli strumenti e le scoperte umane.
A compendio di questa nostra breve dissertazione, riporto a vantaggio dei più curiosi, una serie di filmati che trattano appunto l’argomento, alcuni dei quali sono proprio una presentazione del libro di Francesco Albanese.
In questo blog offro solo contenuti di qualità, mostro solo delle possibilità che persone curiose vogliono seguire.
Cominciamo con la teoria della relatività di Einstein. Guardando questo filmato capirete subito perché fu considerato un determinista puro.
Continuiamo con il grande Cesare Marchi, fisico e ricercatore spirituale.
Ed infine la conferenza di presentazione del libro di Francesco Albanese in 4 parti.
E-book in regalo
Una guida per chi si rivolge all’astrologo o al cartomante