Quale è il rapporto tra cattolicesimo e astrologia? E’ un rapporto che si è deteriorato nel tempo.
<<Quando ci si aggrappa a oroscopi e cartomanti si va a fondo>> (Papa Francesco)
<<Non credere agli oroscopi e ai veggenti, non lasciarsi suggestionare dalle visioni apocalittiche del futuro. Impegnarsi invece nel presente. Gesù ci esorta a non investigare inutilmente su ciò che è riservato a Dio, che è appunto il corso degli eventi, ma a utilizzare il tempo che ciascuno ha a disposizione, cioè il presente, operando con amore filiale per la diffusione del Vangelo in ogni angolo del pianeta”, assumendo un “atteggiamento nuovo” nei confronti del tempo.>> (Giovanni Paolo II)
“Astra inclinant non necessitant” “Gli astri inclinano non obbligano”. (San Tommaso D’Aquino).
Indagare il proprio destino è un obbligo per l’essere umano. “Nati non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e conoscenza” (Divina Commedia canto 26° Inferno). Se è vero quello che alcuni asseriscono e cioè che il destino in parte (se non tutto) scaturisce dalle nostre azioni. (1)
“Aggrapparsi” all’astrologia o ad altre mantiche è sicuramente sbagliato e psicologicamente insano come qualsiasi dipendenza, ma il rapporto tra cattolicesimo e astrologia è controverso per via di una visione parziale della complessità del creato stesso e del ruolo di Dio. Non si conosce la potenza e il senso dello strumento astrologico.
Perché un Dio pieno di amore permette le brutture del mondo? Perché sceglie di privarsi della sua onnipotenza consentendo all’uomo di avere il libero arbitrio. Perché fa questa concessione? Io penso per dare all’uomo la possibilità di acquisire conoscenza.
Ne consegue che l’indagine sulla natura dell’universo è prerogativa naturale dell’essere umano. E l’umanità è talmente importante per Dio che addirittura egli sceglie di mandare Gesù, suo unico figlio, fino al punto di sacrificarlo. Perché diversamente prendersi tanta briga?
L’uomo oltre alla religione ha così inventato le mantiche, la filosofia e anche la scienza (altro settore del sapere umano con il quale, guarda caso, la chiesa ha un rapporto non idilliaco).
Ma torniamo alla questione cosmologica fatta in realtà di semplici domande. Non è forse vero che le strade del Signore sono infinite? L’uomo non è in grado di decifrare la volontà divina giusto?
Oltre ad affidarsi alla divina misericordia, che comunque può tutto in ogni caso, non sarebbe legittimo per l’uomo usare strumenti utili, per avere una guida, al fine di realizzare al meglio il libero arbitrio che Dio gli ha donato?
Non fa forse parte delle abilità dell’uomo (e del suo libero arbitrio) usare la conoscenza per il suo bene e per quello dei suoi simili?
L’uomo è un essere empatico, che vive in società, se le cose vanno bene al singolo quel singolo potrà scegliere di far del bene a gli altri. Non si usa forse l’astrologia per cercare di migliorare la propria vita?
Nell’esistenza di ciascuno di noi quanta parte è destino già scritto e quanta è libero arbitrio? Nessuno lo sa. I cattolici come si vede cambiano opinione nel tempo.
In realtà penso che una cosa sia certa: non c’è nessuna contraddizione tra la pratica cristiana e l’uso delle mantiche. Al contrario tutto sembra confluire, in pratica e in teoria, verso quanto affermato tempo fa da Tommaso D’Aquino in modo così lungimirante e profetico: “Gli astri inclinano non obbligano”.
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(1)
“Biocentrismo” – Robert Lanza – Il Saggiatore; “Sincronicità capire e utilizzare le coincidenze significative” – Kirby Surprise – Edizioni Mediterranee