Imparare a leggere i tarocchi è un esercizio che richiede tempo e applicazione. Gli esempi sono un modo per aiutare chiunque voglia imparare.
Imparare a leggere i tarocchi è un esercizio che procede dal generale al particolare, dal passato al futuro, dall’alto verso il basso, da sinistra verso destra.
Imparare a leggere i tarocchi esige cartomanti neutrali, che non influenzino il consultante. Il cartomante legge “la frase” che le carte hanno composto. Speigo negli esempi cosa voglio dire.
Il cartomante, guardando le carte estratte, fa delle domande sulla vita del consultante perché il significato simbolico dei tarocchi deve calarsi nella realtà del consultante stesso, che il cartomante non può conoscere. Solo così si può imparare a leggere i tarocchi. Non sentenziando su significati simbolici astratti ma andando a scoprire come quei significati descrivono realtà di vita concreta.
Imparare a leggere i tarocchi è un esercizio che deve essere calato nella realtà. Essere “sensitivi” secondo me serve a ben poco, il cartomante invece, deve saper “leggere i tarocchi” che sono un linguaggio. Il consultante, dal canto suo, deve essere attento ai significati delle carte e meditarle.
I tarocchi sono un mazzo di carte ma <<il Tarocco>> rappresenta una persona. Noi siamo il Tarocco e noi usiamo i tarocchi, perché noi viviamo.
Un uomo chiede quale tra due alternativa lavorative gli conviene scegliere. Vedendo la figura a partire dalla sinistra c’è la prima alternativa e poi la seconda. In cima, invece, c’è la carta che rappresenta il consultante e la sua situazione attuale . In questo caso La Temperanza XIIII.
La temperanza simboleggia la tendenza ad essere prudenti per non sbagliare tra due alternative che ancora non sono chiare oppure che rappresentano una forte posta in gioco che crea paura nella scelta.
Il consultante preferisce l’alternativa uno, quella a sinistra di chi guarda. Lo sguardo della temperanza infatti è rivolto a sinistra. Preferisce non significa che farà la scelta migliore.
La prima scelta, quella di sinistra, comincia con il Matto (una grande energia entusiastica), continua addirittura con il Mondo (XXI) che simboleggia realizzazione, ma poi succede qualcosa….la corsa si arena nell’eremita (VIIII). Ci sono situazioni che modificano gli eventi in modo non favorevole.
La seconda scelta comincia con una collaborazione da definire, un’intesa da perfezionare con i nuovi colleghi o col datore di lavoro (L’Innamorato VI), continua con un periodo in cui c’è slancio e iniziativa (Il Giudizio XX) ma anche grosso impegno da dimostrare e forse si vivranno di nuovo situazioni del passato. La faccenda culmina nella Papessa (II) che rappresenta un accumulo di esperienza ma anche un freno che non permette di andare avanti.
Come si vede le carte non sempre rispondono come noi vorremmo. La vita non è letteratura o cinema, le aspettative devono calarsi nella realtà di tutti noi.
Una donna vuole sapere se il marito la sta tradendo.
Dalla discussione emerge che la donna finora non ha preso nessun tipo di iniziativa per scoprirlo e sta solo covando disagio, cercando di trattenere i suoi impulsi (La Forza XI). Il dubbio è generato dal fatto che ci sono delle cose nascoste (La luna XVIII) e c’è un cambiamento nei comportamenti del marito che lo fa essere del tutto assente rispetto a prima (L’arcano senza nome XIII). La luna può significare anche un’altra donna.
Un marito cambiato non significa per forza altre relazioni, ma la donna dovrà affrontare la realtà, chiedere un confronto, essere più aperta. C’è bisogno di tutta un’altra impostazione del rapporto (La ruota della fortuna X), ultima carta in alto.
Imparare a leggere i tarocchi non significa “essere sensitivi”, ma imparare il linguaggio dei tarocchi. I lanci sono frasi fatte di parole che sono le carte stesse.
Leggiamo le carte da sinistra. Dal colloquio emerge che un’attesa (L’appeso XII) fatta di risparmi, desideri e speranze, si era incagliata e aveva avuto dei ritardi (L’Eremita VIIII), mentre ora si è in una fase che prelude allo sblocco di varie situazioni tra cui quella economica (La ruota X). L’iniziativa andrà in porto (La Stella XVII).
Ok. Quando accadrà? Per dare la risposta scelgo l’importante ruolo che le figure degli arcani minori possono avere nel descrivere il tempo dell’azione. Esce la Regina di Denara.
Quindi non subito forse, le domande al consultante confermano quello che la Regina di Denara mostra: servono ancora conferme sulla disponibilità di maggiori risorse economiche, che non arriveranno a breve, ma arriveranno. Saranno stabili e ci si potrà contare.
Uno studente universitario è già stato bocciato 3 volte ad un esame, è stressato e non sa come fare.
Per la stesa scelgo la disposizione delle carte chiamata “I Tarocchi dell’eroe”, proposta da Alejandro Jodorowsky. Leggo le carte da sinistra.
La situazione attuale è la Ruota della Fortuna (X), la situazione positiva da realizzare è rappresentata invece dal Sole (XVIIII).
In mezzo c’è l’ostacolo che è rappresentato da due carte, L’Imperatore (IIII) e la Papessa (II); probabilmente la fatica profusa nello studio (La Papessa II) è eccessiva e non è ben diretta, il consultante inoltre non riesce a superare un pesante disagio ad essere giudicato per il suo fallimento (Imperatore IIII) oppure la figura del professore che boccia spesso gli studenti all’esame suscita una paura esagerata.
L’alleato è la Torre (XVI), cioè buttarsi senza troppo pensarci, impegnarsi di più nel calmare lo stress piuttosto che scoprire eventuali falle nella preparazione.
Lo studente potrebbe anche essere franco con l’esaminatore, cercando con lui un confronto di persona. Questo sembra suggerito dal sole (XVIIII), che simboleggia un aiuto esterno per riconquistare una giusta prospettiva al problema.
Aiuto che può trovare anche in un compagno di studi oppure in un’altra persona.
La situazione concreta infatti va inquadrata nel contesto reale, perciò durante il consulto, si fanno sempre domande di approfondimento perché il significato simbolico delle carte rispecchia la realtà dei fatti che il cartomante non può conoscere.
Una ragazza mi dice che ha litigato in modo acceso con il suo ragazzo che non si fa vivo da una settimana. Il ragazzo si rifarà vivo?
Leggiamo da sinistra: Si rifarà vivo. La torre (XVI) è il litigio, potente e veemente, adesso invece c’è una situazione in cui entrambi sono coinvolti al loro interno nel cercare di ristabilire un equilibrio (VIII La Giustizia); questo tentativo riuscirà (XVIIII Il Sole).
Però…il Sole pone tutto allo stesso livello, come si dice….tutti sono uguali sotto il sole. Allora, niente più sfuriate o la prossima potrebbe essere l’ultima!
Una giovane donna mi chiede se l’attuale compagno è quello giusto per la vita. Una domanda intimista quindi rispondo con i “i tarocchi del dubbio” riportati in foto. E le carte parlano chiaro.
La consultante è rappresentata dall’imperatrice (III). Una donna piena di energia ma dallo spirito ancora adolescente e ribelle. L’irrequietezza giovanile, sentimentale e sessuale è oggi un ostacolo e non più un divertimento, perché l’imperatrice è giovane, forte, vitale e seduttrice ma è chiamata anche a responsabilità di governo.
E’ una carta di passaggio. A volte rappresenta la donna incinta o comunque il desiderio di maternità. La consultante non ha deciso che cosa lasciare e che cosa tenere della sua vita e dei suoi sentimenti.
La domanda non è fatta al momento giusto. Il dubbio infatti è rappresentato dalle due carte sopra: il sole (XVIII) che simboleggia la costruzione di una nuova dimensione sociale (un uomo per il futuro, la famiglia), per la quale ci vuole coraggio e abbandono delle vecchie abitudini.
Abitudini e vecchi vizi, in questo caso, sono forti nella consultante, tanto da darle ansia per via del loro profondo radicamento simboleggiato dalla luna (XVIII). Quella luna può essere anche un’altra donna (madre, sorella, rivale) che senza volerlo agita le sue paure più recondite.
Quello che la aiuterà a scegliere è la scoperta che farà solo se seguirà il suggerimento della giustizia (VIII) e dei suoi significati. La giustizia dice che dovrà prendersi il suo tempo, usare più e più volte il discernimento e cominciare ad abbandonare gradualmente (non di botto) vecchie abitudini e modi di pensare e soprattutto di sentire.
Solo allora non si sentirà più l’imperatrice e potrà riformulare la domanda in modo più chiaro e rischiare di meno nelle sue scelte. Nel frattempo dovrà lasciarsi amare con tutta se stessa e riamare senza pensarci troppo.
Come interpretare i Tarocchi dipende dalle nostre intenzioni. Adesso ti dico come chiedere consiglio ai Tarocchi in modo semplice ed efficace.
Inoltre, se non conosci i Tarocchi, ma vuoi impararli, con questo esercizio puoi cominciare a scoprirli in modo pratico, prima di passare alla teoria di un manuale completo.
Riuscirò a fare questo e quello? Tornerà da me? L’esame come andrà? Otterrò la promozione? Ecc…Sono domande legittime e costituiscono l’uso più comune dei Tarocchi. L’uso predittivo, divinatorio.
Se però sei troppo preso dall’ansia o dal dubbio verso la risposta, invece di affidarti da un approccio “divinatorio”, come se fossi una bambola di pezza in mano al destino, puoi usare i Tarocchi, non per predire il futuro, ma per chiedere consiglio sul futuro. E in molti casi, credimi, è la scelta migliore. Anche perché nessuna lettura dei Tarocchi ti darà la certezza di una previsione sempre esatta.
Chiedi alle carte quale condotta tenere e quale atteggiamento mentale avere rispetto ad una situazione. Mischia il mazzo composto da arcani maggiori e figure e seleziona due carte. Vedi poi i loro significati. Prima in modo separato, e dopo, cerca di farne una sintesi. Perché proprio un mazzo composto da arcani maggiori e figure? Perché si tratta di personaggi, più o meno umani, che dunque compiono azioni.
LA SINTESI DEI SIGNIFICATI SARA’ UN’ALCHIMIA
DI GRANDE POTENZA MAIEUTICA
Prima di estrarre le carte, rilassati per qualche minuto e fai vuoto nella mente. Poi pensa al problema, mescola le carte senza fretta e pensa solo al fatto di ricevere dei gioielli che ti permettono di affrontare la situazione. Non chiedere del futuro, chiedi consiglio sul futuro. Alla fine fai un solo lancio e solo quello e non ripetetelo più per la stessa domanda. Quindi in campana…prenditi il tempo e fallo bene. Facciamo un esempio.
Un uomo deve affrontare un colloquio di lavoro per una posizione che gli piace ma non si sente del tutto adeguato professionalmente a ricoprirla, come deve fare?
Escono “Il Papa V” e “La Forza XI”. Innanzitutto, c’è una carta maschile e una femminile, quindi per risolvere il problema occorre essere attivi e ricettivi allo stesso tempo.
Come interpretare i Tarocchi? Sintetizzando, come sempre. Facciamolo allora. Il Papa, parola chiave: insegnare. Sintesi dei significati: Che cosa dice la tradizione e la legge? Che cosa comunico e con quali mezzi? Sto trasmettendo qualcosa a qualcuno? Ho un ideale? (1)
La Forza, parola chiave: Dominare. Sintesi dei significati: Qual è la mia forza, dove si colloca? In che cosa faccio ricorso alla mia sessualità? Quali sono i miei desideri? Che cosa intendo domare? (1)
L’uomo dovrà usare saggezza (Il Papa) e coraggio (La Forza). Al colloquio dovrà dire quello che sa fare e come farlo, quello che potrebbe fare e come, dovrà richiamare dentro di sé tutti quegli atteggiamenti e comportamenti avuti in passato che lo hanno fatto sentire saggio e forte e cercare di rievocare quegli stati d’animo.
Il “segno del destino” è aver scelto quelle carte, perché aveva bisogno proprio di quello in quel momento, la sincronicità si è svelata e in tutti i momenti simili a questo ne avrà bisogno; tutto ciò gli garantirà di aver successo? No. Ed è giusto che sia così perché sperare nello stellone è proprio ciò che lo rende ansioso e insicuro di fronte all’evento, mentre aver guardato dentro se stesso, ha permesso di avere delle carte utili da giocare.
Questa tecnica può essere usata da persone non esperte di Tarocchi oppure anche da cartomanti su loro stessi, quando letture tradizionali divinatorie, possono confondere anziché chiarire perché si è troppo coinvolti.
Adesso procurati un buon manuale di Tarocchi e comincia.
(1) “La Via dei Tarocchi” di Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa Editore Feltrinelli. Pagine 508-509.