L’astrologia ha una validità scientifica? Argomento complesso ma in questo post taglio la testa al toro e ti dico come stanno le cose.
Questa testa la taglio per tre motivi:
– Il metodo scientifico ha dei limiti riguardo la conoscenza della realtà
– Gli scienziati non hanno indagato a fondo la materia
– Ci sono delle precisazioni epistemolgiche da fare
Sommario
Ti faccio riscaldare con due classici. L’astrologia non funziona perché:
– I segni non corrispondono alle attuali costellazioni (per via della precessione degli equinozi)
– Nessun pianeta manda “influssi” sulla terra.
Peccato che gli astrologi lo sappiano già.
Vedi, il punto è che i segni zodiacali non sono costellazioni. Gli astrologi lo sanno ma qualche scienziato ancora no. I segni zodiacali sono una suddivisione simbolica del tempo e della vita umana. Mentre un cerchio, se non erro, è ancora di 360°. Però, visto che la somma fa il totale, possiamo far partire la primavera, per convenzione e senza problemi, dal segno dell’Ariete. Come dire che posso scegliere la lunghezza di un campo di calcio in metri o in yards.
Ma c’è di più. Ci sono diversi tipi di zodiaco. Chi vorrebbe confutare la validità scientifica dell’astrologia, parlando di costellazioni, dovrebbe sapere almeno questo prima di cominciare.
Nessun pianeta manda influssi. Nulla è determinato dagli astri, tutto è rappresentato in essi. Si dice che un riflessologo plantare possa vedere, nelle diverse parti del piede, lo stato di salute dei principali organi del corpo. Ecco…con l’Astrologia è un po’ la stessa cosa.
In base alla mia esperienza e ai miei studi, la validità dell’astrologia (e delle altre mantiche) non può essere dimostrata in modo scientifico in senso stretto ma il suo valore empirico non può essere negato. Attento però, l’empirismo fa parte del metodo scientifico ma non si identifica con esso. (1)
Forse sai già che esistono diverse scuole di astrologia. Alcune mettono l’accento più sul destino, altre più sul libero arbitrio, altre ancora, più sulla psicologia dell’individuo, ovvero sul karma e così via. La validità scientifica dell’astrologia non va giudicata soltanto come validità di “previsioni” ma anche come accuratezza di descrizioni. A meno che, gli scienziati, non vogliano misurare qualcosa senza averlo prima identificato.
Lo scienziato che vuole stabilire una validità scientifica dell’astrologia (senza partire prevenuto) deve innanzitutto prendersi la briga di verificare, una per una, le teorie delle scuole principali di astrologia. Partire da un presupposto per dimostrare una tesi, fare le statistiche del caso.
Questo lavorone di ricerca non procurerebbe allo scienziato articoli su riviste scientifiche ma solo anonimato e un mazzo tanto. Oltre al fatto che per fare ricerca ci vuole tempo e qualcuno che paghi quel tempo.
In astrologia ci sono stati pochi studi statistici come quelli dei coniugi Gauqueline, all’inizio scettici e poi pro-astrologia.(2) . Oppure il lavoro di Luisa De Giuli (3), o ancora, lo sterminato lavoro di tanti astrologi orari classici, visto che l’astrologia oraria classica, è la scuola occidentale astrologica più predittiva.
Ma certo criticare questi risultati implicherebbe, rifare le stesse cose e quale scienziato si prenderebbe la briga? Finanziato da chi? Meglio criticare in nome del metodo scientifico. Il lavoro dei coniugi Gauqueline “sembra” sia stato confutato (sembra). Il lavoro degli astrologi classici o di altri? Resta aperto un campo di verifiche non fatte.
Chi critica l’astrologia, bollandola come superstizione senza metodo, dovrebbe chiedersi quale dignità scientifica spetta a discipline come economia, sociologia, antropologia, psicologia che non hanno accuratezza previsionale pari alle scienze naturali.
Come scrisse Dan Rudhyar, padre dell’astrologia umanisitica:
“Definire l’astrologia è compito tanto difficile quanto definire, diciamo, la filosofia, la psicologia e perfino la medicina” (4) Del resto l’astrologia condivide lo scetticismo scientifico con l’omeopatia, la psicanalisi, l’agopuntura, la riflessologia, la parapsicologia e altre discipline che hanno molti operatori qualificati.
La scienza non spiega tutto perché essa procede nell’indagine rettificando teorie già accettate. Gli stessi scienziati non sanno dire cosa sia la materia oscura, da dove venga e perché. Cosa c’era prima del big bang e tante altre cose.
Keplero studiò il moto dei corpi celesti ma non conosceva il perché avessero quel moto da lui osservato. La meccanica newtoniana è stata un caposaldo nonostante Newton non conoscesse la relatività, nonostante quelle forze da lui ipotizzate (la gravitazione), sfuggissero alla sua completa comprensione.
Forse ha ragione il dott. Robert Lanza quando ha elaborato la teoria del Biocentrismo di cui parlo più sotto, in base alla quale siamo noi (gli osservatori) che creiamo la realtà osservata.
L’astrologia e altre mantiche, in realtà, descrivono la sincronicità cioè la teoria delle coincidenze significative. In base a questa teoria, due eventi che accadono, apparentemente slegati tra loro, sono legati da una comunanza di significato.
Quando hai a che fare con la sincronicità, prova a fare delle statistiche, a replicare il fenomeno in laboratorio per descrivere tipo, quantità e qualità del campione significativo. Auguri.
Del resto come già diceva Tolomeo, grande astrologo dell’antichità, il limite delle predizioni astrologiche, sta nella incapacità (ma io direi impossibilità) di comprendere in modo soddisfacente il funzionamento della natura, simboleggiato dal movimento degli astri.
Questa complessità la vede chi è intelligente, come Jung quando scrisse:
“La scienza naturale procede, sempre che sia possibile, per via sperimentale e in ogni caso statistica. L’esperimento consiste però nel porre il problema in una maniera determinata, che esclude per quanto possibile ogni elemento perturbatore e non pertinente. Esso pone condizioni, le impone alla natura e in tal modo la costringe a dare una risposta orientata sul problema dell’uomo. Procedendo così, si impedisce alla natura di rispondere attingendo alla massa delle sue possibilità e limitandole al massimo […]. In tal modo si esclude completamente che la natura agisca nella sua totalità illimitata.” (5)
Non è forse vero che grandi scoperte scientifiche si sono prodotte per caso e non nel tentativo programmato di dimostrare una tesi di partenza? Nessuno si scandalizza di questo. L’accuratezza del metodo scientifico, tipico delle scienze naturali, è insufficiente per descrivere tutta la “meccanica” della realtà. Le variabili sono troppe e inconoscibili.
Un altro che ha criticato l’astrologia è il filosofo Ugo Volli. Nel suo testo “Il linguaggio dell’astrologia”. mostra al lettore un grande punto debole (secondo lui) della disciplina.
Secondo l’autore l’astrologia si base su una parte sintattica molto precisa fatta di calcoli matematici ma di una parte semantica che invece si rifà a diversi significati. Esiste quindi una contraddizione interna alla disciplina che non permette di considerare l’astrologia una scienza.(6)
L’osservazione è “vera” quanto insufficiente riguardo la validità dell’astrologia. La realtà è che l’analogia sui cui si basa l’astrologia (e altre mantiche) necessità di quel contagio del senso, criticato da Ugo Volli, perché è l’unico modo per superare il metodo scientifico classico che è insufficiente di fronte alla complessità della realtà.
Secondo i concetti filosofici di Heirmamane e Sympateia, tutte le cose sono collegate in modo causale e il collegamento si scopre con similitudini di senso o scopo, come avviene nell’indagine per gli eventi sincronici e come già descritto nel mio e-book gratuito.
L’affidabilità dell’astrologia è nella sua ermeneutica perché i suoi simboli sono polisemici. Ma la polisemia dei simboli non è arbitrio di significato ma comunanza di senso. I simboli diventano mattoni del linguaggio mantico e interpretare l’oroscopo diventa un’operazione analogica ma mai arbitraria.
La fisica quantistica ci ha abituato a riconsiderare le categorie di spazio, tempo e osservazione sperimentale. Se non sei ingenuo, questo fatto, ti deve far pensare che l’approccio alla ricerca scientifica debba essere non solo quello galileiano “secco”.
In questo senso ti segnalo il lavoro del Dott. Robert Lanza, stimato accademico. Uno di quei pochi scienziati che azzardano ragionamenti eterodossi riguardo la scienza e il metodo scientifico. Il Dott. Lanza ha elaborato la teoria del “Biocentrismo”che in sostanza si basa sui seguenti principi: (7)
1) Ciò che noi percepiamo come realtà è un processo che coinvolge la nostra coscienza (vuol dire forse che l’osservazione fenomenica non è mai completamente oggettiva?).
2) Il comportamento delle particelle subatomiche – per estensione di tutte le particelle – (estensione dovuta a ragionamento analogico? a comunanza di senso?) è indissolubilmente connesso alla presenza di un osservatore.
3) Senza la coscienza, la cosiddetta <<materia>> rimane in uno stato indeterminato di probabilità.
4) La reale struttura dell’universo è spiegabile solamente attraverso il Biocentrismo.
5) Il tempo non possiede una vera e propria esistenza al di fuori della percezione sensoriale animale.
6) Lo spazio è una modalità cognitiva animale e non possiede una realtà indipendente.
7) Non esiste alcuna matrice auto esistente assoluta in cui gli eventi si verificano indipendentemente dalla vita.
Abbiamo uno scienziato, con tutti i titoli a posto, che ci parla di materia e coscienza, tempo, percezione, realtà e vita. Come è facile immaginare avrà colleghi a favore e altri contro. Ma l’astrologia, disciplina antichissima (e per questo testata e perfezionata) è sempre e comunque considerata una baggianata, di qualunque tradizione sia, da chiunque praticata. Troppo comodo.
Voglio concludere con un confronto. In questo filmato il farmacista francese Christian Boiron ammette che lui non sa perché i farmaci omeopatici prodotti dalla sua azienda funzionano, tuttavia funzionano (dal minuto 6.48). Si badi bene, non includo questo link perché io credo o meno nell’omeopatia bensì perché le affermazioni di Boiron mi sembrano ispirate da onestà intellettuale e pertinenti a quanto sto cercando si spiegare.
Allo stesso modo infatti posso dire, basandomi sulla mia esperienza, che l’astrologia non dice tutto e io non conosco esattamente perché funzioni ma funziona e serve a persone aperte di mente che si rivolgono ad un bravo astrologo.
(1)https://it.wikipedia.org/wiki/Epistemologia (Paragrafo empirismo)
(2)<<Storia dell’Astrologia>> Kock Von Stuckard, Oscar Mondadori, pagg. 293-294
(3)<<Matematica Stellare>> Luisa De Giuli, Armenia Editore
(4)<<L’Astrologia centrata sulla persona>> Dane Ruddhyar, Astrolabio edizioni, pg.11
(5)<<La Sincronicità>> Carl G. Jung Edizioni Bollati Boringhieri, pg. 49
(6)<<Il Linguaggio dell’Astrologia>> Ugo Volli, Bompiani, pg.93
(7)<<Biocentrismo>> Robert Lanza, Il Saggiatore